Numero dipendenti (2018)
Quantità di rifiuti radioattivi presenti (2018)
Inizio decommissioning
Anno raggiungimento brown field - fase 1
Valore raggiungimento brown field
Durante l’esercizio della centrale l’alimentazione elettrica era garantita, in caso di interruzione della normale fornitura, da tre gruppi generatori diesel, da 1.500 kWe ciascuno.
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Durante l’esercizio della centrale, il circuito primario trasferiva il calore prodotto dalla reazione di fissione nucleare ai boilers per produrre vapore poi trasformato in energia elettrica dai tre turboalternatori da 70 Megawatt ciascuno.
Durante l’esercizio della centrale la piscina del combustibile serviva a stoccare temporaneamente e raffreddare gli elementi di combustibile provenienti dal reattore.
Nel 2002 sono stati smantellati gli impianti e le caldaie ausiliarie utilizzate durante l’esercizio per la produzione, lo stoccaggio e l’evaporazione dell’anidride carbonica necessaria per la pressurizzazione nel circuito primario.
Durante l’esercizio l’edificio turbine ospitava tre turboalternatori da 70 MWe che permettevano di trasformare il vapore proveniente dai boiler del circuito primario del reattore in energia elettrica.
Per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività prodotti durante l’esercizio della centrale e per quelli derivanti dalle attività di smantellamento.
Durante l’esercizio della centrale, per veicolare all’impianto l’acqua del mare per il raffreddamento e la condensazione del vapore, nonché scaricare gli effluenti liquidi, veniva utilizzato un sistema chiamato “circolazione acqua mare”.
Durante l’esercizio della centrale, lo scarico degli effluenti provenienti dall’impianto di trattamento effluenti liquidi radioattivi avveniva mediante una linea dedicata che confluiva nelle condotte di scarico.
Il deposito interrato, denominato “Fossa KCFC”, conteneva 78 manufatti cementati da 220 litri contenenti i filtri denominati “KCFC” utilizzati per trattare l’acqua della piscina del combustibile.
Il Progetto Latina, Estrazione e Condizionamento (LECO), comprende la realizzazione e l’esercizio di un impianto per estrarre e condizionare in matrice cementizia i fanghi radioattivi.
La gran parte della radioattività di una centrale nucleare si trova nel combustibile nucleare, ossia quello che rende possibile la produzione di energia elettrica.
Esternamente all’edificio reattore sono installati sei boiler, ossia sei scambiatori di calore, che durante l’esercizio permettevano di trasferire il calore dall’anidride carbonica all’acqua producendo così il vapore.
Tra il 2020 e il 2021 è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento dei reflui radioattivi (ITEA) derivanti dalla decontaminazione dei componenti prodotti dalle attività di decommissioning.
Il progetto prevede la realizzazione dell’Impianto MAGNOX, finalizzato al recupero, alla caratterizzazione radiologica e al trattamento e condizionamento per cementazione (grouting) dei residui in lega magnox radioattivi.
I materiali metallici debolmente contaminati che saranno prodotti dalle future operazioni di smantellamento dell’impianto di trattamento effluenti liquidi attivi, dalla bonifica dei locali dell’edificio reattore e dalla demolizione dei boiler, saranno tra
Tutto il combustibile irraggiato è stato allontanato per il riprocessamento. I rifiuti radioattivi sono gestiti in sicurezza e stoccati nei depositi temporanei presenti nel sito, mentre i materiali convenzionali, per la maggior parte metalli e calcestruzzo, sono riutilizzati o riciclati.
A garanzia della sostenibilità ambientale, tutti gli interventi sono progettati, realizzati e monitorati in modo da non produrre alcun impatto, sia radiologico sia convenzionale, sull’ambiente.
La centrale nucleare di Latina è un impianto realizzato con tecnologia inglese a gas grafite, GCR-Magnox. La sua costruzione, da parte dell’Eni, è iniziata nel 1958.
Dopo appena cinque anni, nel maggio 1963, prima tra le centrali nucleari italiane, ha iniziato a produrre energia, con una potenza elettrica di 210 MWe che l’ha resa, all’epoca dell’entrata in esercizio, la centrale nucleare più grande d’Europa.
Nel dicembre 1964 la sua proprietà è passata all’Enel e la sua attività è stata fermata nel 1987, all'indomani del referendum sul nucleare. Da allora, è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell’ambiente.
Anagrafica