Deposito Nazionale e Parco Tecnologico

Il Deposito Nazionale è un’infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi. La sua realizzazione consentirà di completare il decommissioning degli impianti nucleari italiani e di gestire tutti i rifiuti radioattivi, compresi quelli provenienti dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca.

Insieme al Deposito Nazionale sarà realizzato il Parco Tecnologico: un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato.

Acquisito il parere tecnico dell’ente di controllo, l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), il 13 dicembre 2023 il MASE ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI).

A seguito di questa pubblicazione e come indicato dal D.lgs. n.31/2010 e dalle modifiche introdotte dal D.L.n.181/2023 (c.d. Decreto Energia), entro i successivi 30 giorni, gli Enti locali già presenti nella CNAI e quelli di tutto il territorio italiano interessati ad ospitare il DNPT, nonché il Ministero della difesa per le strutture militari interessate, potranno presentare la loro autocandidatura al MASE e a Sogin.

Nel caso in cui il territorio non ricada nelle aree idonee, l’autocandidatura va accompagnata dalla richiesta di rivalutazione per verificarne la relativa idoneità.

Tutte le autocandidature sono non vincolanti e permettono di proseguire nel percorso partecipato di localizzazione dell’opera.

Al termine, il MASE invia l’elenco delle autocandidature a Sogin, che, entro i successivi 30 giorni, procede alle necessarie valutazioni tecniche. Tali verifiche consentono un riesame delle aree sulla base di dati territoriali più recenti per l’applicazione delle Guida Tecnica n. 29 di ISIN, nonché dei nuovi sviluppi progettuali. Le risultanze sono trasmesse a ISIN che, entro 30 giorni, esprime il proprio parere inviandolo al MASE e a Sogin.

Sogin, entro 30 giorni dal recepimento del parere di ISIN, predispone la proposta di Carta Nazionale delle Aree Autocandidate (CNAA), proponendone contestualmente il relativo ordine di idoneità sulla base di caratteristiche tecnico e socio-ambientali.

La CNAA è inviata al MASE che, nei successivi 30 giorni, avvia, con il supporto tecnico di Sogin, la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sulla proposta di CNAA, o in caso di mancata presentazione di autocandidature a ospitare il DNPT sulla proposta di CNAI.

Al termine della procedura di VAS ed entro 30 giorni, Sogin aggiorna la proposta di CNAI / CNAA e il relativo ordine di idoneità rinviandola al MASE che recepisce il parere di ISIN elaborato in 30 giorni.

Con un proprio decreto, il MASE di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti approva la CNAA o la CNAI con relativo ordine di idoneità che sono pubblicati sui siti internet dei due Ministeri, di ISIN e di Sogin.

La pubblicazione della CNAI/CNAA avvierà, quindi, la fase di concertazione finalizzata a raccogliere le manifestazioni di interesse, non vincolanti, a proseguire il percorso partecipato da parte delle Regioni e degli Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee, con l’obiettivo di arrivare a una decisione condivisa del sito nel quale realizzare il Deposito Nazionale.

La localizzazione, la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’infrastruttura sono affidate a Sogin, come disciplinato dal D.lgs. n. 31/ 2010 e dalle modifiche introdotte dal D.L.n.181/2023 (c.d. Decreto Energia).

Il Deposito è una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo i più recenti standard IAEA (International Atomic Energy Agency) che consentirà la sistemazione definitiva di circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a media e alta attività.

 

Il trasferimento dei rifiuti radioattivi in un’unica struttura garantirà sia la totale sicurezza per i cittadini e l’ambiente sia il rispetto delle direttive europee, allineando l’Italia ai Paesi che da tempo hanno in esercizio sul loro territorio depositi analoghi.


 
Percentuale tipologia rifiuti 

Dei circa 95 mila metri cubi di rifiuti radioattivi che saranno conferiti al Deposito, il 60% deriverà dall'esercizio e lo smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40% dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca.


 

Perché è necessario il Deposito Nazionale?

Dove sarà realizzato? E come puoi partecipare alla scelta del sito idoneo?

Trova tutte le risposte visitando il sito

depositonazionale.it
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