I nostri 20 anni

La nostra storia è iniziata 20 anni fa, ma le nostre radici affondano in un tempo di pionieri.
 
Nel 1999 abbiamo raccolto il testimone di una sfida lanciata da un manipolo di giovani fisici italiani negli anni ’30: i ragazzi di via Panisperna. Le ricerche di quei ragazzi, guidati da Enrico Fermi, consentirono il perfezionamento, nel 1942, del primo reattore nucleare al mondo.
 
Sulla base di quella straordinaria esperienza, l’Italia, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, costruì 3 centrali nucleari, realizzando i primi e più potenti impianti europei dell’epoca e diventando, così, la terza potenza a livello internazionale nel nucleare civile.
Le centrali divennero 4 nel 1981, ma con l’incidente di Chernobyl dell’86 e il referendum abrogativo dell’anno dopo, l’esperienza del nucleare italiano si chiuse definitivamente.
 
Nel 1999 l’Italia decise di intraprendere una nuova impresa pionieristica, avviando la dismissione delle 4 centrali e diventando apripista nel campo del decommissioning nucleare. Si trattava di smantellare impianti che non erano stati pensati per la loro futura disattivazione. Bisognava affrontare, come in passato, sfide che nessuno aveva mai affrontato prima.
 
Nasceva così Sogin, la società a cui gli italiani affidavano il mantenimento in sicurezza e lo smantellamento delle centrali nucleari e la gestione dei loro rifiuti radioattivi.
 
Ai nastri di partenza di questa avventura eravamo appena in 591. Qualcuno avvertiva il peso di dover smantellare il proprio luogo di lavoro; molti avevano l’entusiasmo di una storia tutta da scrivere; tutti sentivano la responsabilità di essere gli eredi di quei ragazzi di via Panisperna da cui ogni cosa era cominciata.
Da allora siamo i custodi di saperi e competenze uniche che servono a garantire la sicurezza nucleare degli italiani. Per questo, nel tempo, il Paese ci ha affidato la dismissione di altri 6 impianti, portando a 10 le installazioni nucleari che oggi siamo impegnati a smantellare.
 
Dal 2004, grazie a Nucleco, ci occupiamo anche della gestione dei rifiuti radioattivi prodotti dalla medicina nucleare, dall’industria e dalla ricerca. Siamo in prima fila nella bonifica di siti contaminati, come quello di Statte in provincia di Taranto, dove stiamo mettendo in sicurezza 3.500 fusti radioattivi. 

Lavoriamo, inoltre, per realizzare il Deposito Nazionale, la soluzione definitiva per la gestione sicura di tutti i rifiuti radioattivi italiani. 

In questo viaggio, iniziato alla fine del secolo scorso, abbiamo sperimentato successi e battute d’arresto, ma non ci siamo mai fermati. E così siamo riusciti a trasformare i nostri passi falsi in un’esperienza preziosa.
 
Grazie a questa esperienza partecipiamo a progetti e iniziative nel campo del decommissioning nucleare e della gestione dei rifiuti radioattivi in 18 paesi, con due sedi operative all’estero, a Mosca e a Bratislava. 

Il nostro programma di decommissioning è stato il primo ad essere sottoposto, da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ad una revisione indipendente ed è un punto di riferimento per quei Paesi che si accingono ad iniziare lo smantellamento dei loro impianti nucleari. 

Lungo la strada percorsa in questi 20 anni la nostra comunità è cresciuta, si è diversificata e ha dato spazio a una nuova generazione di donne e uomini dediti a proteggere la sicurezza del domani. 

Oggi, nelle nostre 13 sedi in Italia e all’estero, le persone di Sogin e Nucleco si occupano ogni giorno del passato nucleare italiano, per restituire ai cittadini un Paese privo di vincoli radiologici. 

Lo facciamo prestando attenzione alla sostenibilità dei nostri progetti. Grazie alle tecniche di trattamento e decontaminazione che adottiamo, siamo in grado di recuperare quasi il 90% dei materiali smantellati, dimostrando che anche in un settore difficile come il decommissioning nucleare è possibile realizzare buone pratiche di economia circolare

La nostra missione è lungi dall’essere conclusa. Ma anche se il percorso immaginato all’inizio si è rivelato più difficile e tortuoso del previsto, la nostra determinazione e il nostro impegno rimangono gli stessi di sempre.

1999-2019

  1. 1999


    Sogin, costituita formalmente il 31 maggio, diventa operativa Il 1° novembre conferimento dei rami nucleari Enel.

  2. 2000


    Con la cessione delle azioni Enel, la proprietà della Società passa interamente al Ministero dell`Economia e delle Finanze.

  3. 2001


    Il Ministero dello Sviluppo Economico, con DM del 7 maggio 2001, fornisce gli indirizzi strategico-operativi per operare.

  4. 2002


    Presentata l`istanza di disattivazione per la centrale di Latina (dopo quelle presentate nel 2001 per Trino, Caorso e Garigliano).

  5. 2003


    Affidamento del decommissioning degli impianti ENEA IPU e OPEC di Casaccia, ITREC di Rotondella ed EUREX di Saluggia.
    Termina lo smantellamento delle torri di raffreddamento della centrale di Trino.

  6. 2004


    Nasce il Gruppo Sogin con l’acquisizione del 60% di Nucleco.
    Aggiornati gli indirizzi strategico-operativi della Società con DM del 2 dicembre 2004.

  7. 2005


    Acquisita la proprietà dell`impianto FN di Bosco Marengo per realizzarne il decommissioning.
    Il Ministero dello Sviluppo Economico affida a Sogin il coordinamento delle attività previste nell`Accordo di Cooperazione Italia-Russia (Global Partnership).
    Nella centrale di Trino viene demolita la traversa fluviale sul Po e termina lo smantellamento del ciclo termico dell`edificio turbina.

  8. 2006


    Pubblicato il primo Bilancio Sociale, sostituito nel 2010 con il Bilancio di Sostenibilità.
    Italia e Francia stipulano l`Accordo per trattare il combustibile irraggiato a cui segue il contratto fra Sogin e Areva (ora Orano).
    Concluso nella centrale di Caorso lo smantellamento di tutti i componenti e i sistemi del ciclo del vapore.
    Realizzato a Saluggia il Nuovo Parco Serbatoi (NPS) per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi liquidi

  9. 2007


    Trasferito il combustibile dell’impianto Eurex nel deposito Avogadro di Saluggia, in vista del suo successivo allontanamento in Francia

  10. 2008


    Nasce la Radwaste Management School (RMS).
    L`impianto di Bosco Marengo ottiene l`istanza di disattivazione.
    Termina lo smantellamento delle torri di raffreddamento della centrale di Caorso.
    Concluse le operazioni di svuotamento della piscina dell`impianto Eurex di Saluggia.

  11. 2009


    Completati a Rotondella i lavori di realizzazione della nuova cabina di manovra e demolizione di quella vecchia e di varo della condotta di collegamento tra la nuova cabina e il punto di scarico a mare.

  12. 2010


    Il D. lgs. n. 31/2010 affida a Sogin il c ompito di localizzare, progettare, realizzare e gestire il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (DNPT).
    Nella centrale di Caorso terminano le operazioni di trasferimento in Francia del combustibile.

  13. 2011


    Smantellato nel sito di Bosco Marengo l`impianto di produzione del combustibile nucleare.
    Demolito il pontile della centrale di Latina.

  14. 2012


    Ottenute le istanze di disattivazione per le centrali di Trino e del Garigliano.
    Termina nell`Impianto IPU di Casaccia lo smantellamento del primo gruppo di scatole a guanti (SaG) contaminate da plutonio (smantellate finora 50 delle 56 SaG).

  15. 2013


    Termina la demolizione del camino e dell`edificio off-gas della centrale di Caorso.
    Termina la demolizione dell`edificio turbine della centrale di Latina.
    Entrano in esercizio nella centrale del Garigliano il nuovo deposito temporaneo (D1) e il deposito ex-diesel.

  16. 2014


    Ottenuta l`istanza di disattivazione per la centrale di Caorso.
    Concluse le attività previste dal GTRI, con il rimpatrio in USA dei materiali nucleari presenti in Italia, che hanno coinvolto i siti di Casaccia, Saluggia e Rotondella.
    Conclusa la bonifica delle trincee 2 e 3 della centrale del Garigliano, dove erano interrati i rifiuti a bassa attività.

  17. 2015


    Viene consegnata ad ISPRA la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI).
    Si svolge la 1^ edizione di Open Gate. 3.000 cittadini visitano per la prima volta le quattro centrali in decommissioning.
    Nella centrale di Trino terminano le operazioni di trasferimento in Francia del combustibile irraggiato.
    Il nuovo deposito temporaneo della centrale di Latina entra in esercizio.
    Apertura della sede Sogin a Bratislava (Slovacchia).

  18. 2016


    Va on line il portale cartografico "RE.MO. – REte di MOnitoraggio".
    Terminano nell`impianto OPEC di Casaccia i lavori di rimozione dei serbatoi interrati (Waste A e B).
    Nella centrale di Latina terminano i lavori di rimozione delle condotte del circuito primario dell`edificio reattore.

  19. 2017


    L`International Atomic Energy Agency (IAEA) svolge una peer review sul piano di decommissioning di Sogin. La prima su un programma di decommissioning di un Paese.
    Iniziano le attività di bonifica del deposito Cemerad di Statte (Taranto).
    Termina lo smantellamento del camino della centrale del Garigliano.

  20. 2018


    Nella centrale di Latina termina la costruzione dell`impianto di estrazione e condizionamento dei fanghi radioattivi (LECO).
    Nella centrale del Garigliano termina lo smantellamento del turboalternatore nell`ambito dello smantellamento del ciclo termico.
    Ottenuta la licenza di esercizio per il deposito temporaneo OPEC-2 di Casaccia.

  21. 2019


    A Vienna l`International Atomic Energy Agency (IAEA) conferisce a Sogin il riconoscimento di Centro di collaborazione dell`Agenzia.
    Il deposito temporaneo D2 del sito Eurex di Saluggia ottiene la licenza d`esercizio.
    Affidato il decommissioning del reattore Ispra-1, del Joint Research Center (JRC) di Ispra.
    Concluse le operazioni di taglio e rimozione del "monolite" presente nella Fossa 7.1 del sito Itrec di Rotondella

La voce dei nostri colleghi

137 colleghi hanno vissuto la nascita di Sogin e da allora partecipano alla sua crescita. 
Attraverso una breve testimonianza di 8 di loro, vi raccontiamo una piccola parte del loro vissuto e l’esperienza maturata.