Presenza nei territori

Sogin dialoga con le comunità locali dei territori che ospitano gli impianti in decommissioning. 

Le comunità locali sono costituite da diversi stakeholder, come associazioni, istituzioni, famiglie, media o singoli cittadini. 

A ognuno di essi dedica momenti e occasioni di confronto per informare sulle proprie attività e mostrare gli impianti in cui esse si svolgono. Con questo approccio sviluppa rapporti di fiducia duraturi.

Visite ai siti 

Sogin ritiene che il modo migliore per raccontare il proprio lavoro sia quello di mostrare i luoghi in cui esso si svolge. Per questo vengono organizzate visite guidate agli impianti rivolte ad associazioni, scuole, e appuntamenti periodici come l’evento Open Gate, l’apertura in contemporanea per un weekend degli impianti nucleari italiani in corso di smantellamento.

Dialogo con le Associazioni ambientaliste 

Sogin dialoga costantemente con le associazioni ambientaliste, sia a livello nazionale che locale. Lo fa informandole in maniera trasparente sull’avanzamento delle attività di decommissioning, i risultati dei monitoraggi ambientali e altri aspetti di loro interesse. 

 Alcuni strumenti di dialogo con le associazioni ambientaliste sono: l’Open Gate, le visite guidate ai siti, la pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità, i Tavoli della Trasparenza, le iniziative realizzate in adesione alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). 

Informazione per le giovani generazioni 

Sogin vuole che le giovani generazioni conoscano l’importanza delle sue attività di decommissioning nucleare e di gestione dei rifiuti radioattivi. Saranno infatti i giovani che, concluso lo smantellamento degli impianti, potranno svolgere un ruolo attivo nel processo decisionale finalizzato al loro riutilizzo. 

Per questo motivo Sogin organizza giornate di informazione e formazione sullo smantellamento delle centrali e degli impianti nucleari, con approfondimenti sulla radioprotezione, la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente. 

Con il progetto Alternanza Scuola Lavoro, avviato nel 2015, Sogin è entrata in molte scuole dei territori dove opera per raccontare le proprie attività. Un appuntamento che si è tradotto per alcuni studenti in un percorso di tirocinio o stage che ha offerto loro l’occasione di vedere da vicino cosa significa smantellare un impianto nucleare. 

Nel 2017, in occasione dell’Open Gate a Latina, è stato organizzato un percorso ludico-didattico a cura della Radwaste Management School e dei colleghi della centrale nucleare pontina che ha coinvolto circa 200 studenti della Scuola media “Leonardo da Vinci” di Latina.

Notte europea dei ricercatori

Sogin aderisce alla Notte Europea dei Ricercatori, l’iniziativa dell’Unione Europea che dal 2005 promuove la ricerca scientifica tra i cittadini di tutte le età. Tra laboratori, workshop, installazioni, esperimenti e giochi scientifici, l’iniziativa ha visto coinvolte oltre 340 città di 30 paesi europei. Il Gruppo partecipa alla manifestazione con spazi espositivi al Centro Enea della Casaccia e alla Reggia di Caserta. A Casaccia, Sogin e Nucleco coinvolgono i partecipanti con esperimenti interattivi e tour guidati, nell’impianto OPEC 1, nel laboratorio radiometrico e negli impianti di trattamento di Nucleco. Per i più piccoli vengono organizzati divertenti giochi da laboratorio sulla radioattività. Alla reggia di Caserta invece, vengono presentati il laboratorio mobile e il total body per la misurazione della radioattività. Si tratta di un importante momento di condivisione con i territori, attraverso il coinvolgimento di scuole e associazioni locali.

Sostegno ai territori per l’emergenza COVID-19

Come Società di Stato, il Gruppo Sogin ha dato un sostegno concreto per fronteggiare l’emergenza COVID-19, mettendo le sue specifiche competenze ed esperienze al servizio dei territori. Nei primi mesi del 2020 ha donato diverse quantità di materiale di protezione, circa 87.000 DPI come mascherine, sovrascarpe, guanti e tute tyvek, destinate agli operatori sociosanitari delle aree in cui il Gruppo opera. Questo impegno si è anche concretizzato in una collaborazione operativa con la Ausl di Piacenza per la sterilizzazione ambientale dei locali dell’ospedale Guglielmo da Saliceto. Quattro squadre, ognuna composta da due tecnici di chimica e fisica sanitaria, sono state impegnate, per un totale di oltre 700 ore.