L’impianto è dotato di sistemi di massima sicurezza, posti in un ambiente dinamicamente confinato per garantire l’isolamento della radioattività. Si compone principalmente di una pressa trasportabile da 20.000 kN, un’unità di gestione e movimentazione dei fusti compattati (le cosiddette “cialde”) e dei relativi contenitori (“overpack”) e una sezione per il condizionamento mediante malta cementizia qualificata. Il nuovo impianto è stato installato nell’area esterna, in particolare nella platea che era afferente all’ex edificio turbine smantellato nel 2012.
Una volta ottenuta l’autorizzazione per l’entrata in esercizio, l’impianto consentirà di gestire l’intero processo di supercompattazione e cementazione dei rifiuti di attività bassa e molto bassa provenienti dalle operazioni di decommissioning della centrale pontina, al fine di renderli idonei allo stoccaggio temporaneo nel sito e al successivo conferimento al Deposito Nazionale. I rifiuti, confezionati in fusti da 200 litri, vengono dapprima ridotti in “cialde” mediante la pressa di supercompattazione le quali, a loro volta, sono inserite in idonei contenitori “overpack” da sottoporre al processo di cementazione fino ad ottenere i manufatti condizionati.
Grazie a questo nuovo impianto, che sarà gestito esclusivamente dal personale Sogin e Nucleco, sarà possibile ridurre di circa il 65% il volume di stoccaggio dei rifiuti radioattivi all’interno dei depositi temporanei della centrale di Latina, in linea con il modello di economia circolare dell’Azienda. Questa attività rappresenta un importante traguardo per la Società ed è coerente con la strategia di internalizzazione, volta a valorizzare le professionalità aziendali e l’impegno del personale di sito.